Racconti al tempo della crisi

Era nel lontano novembre del 2009, epoca in cui ancora i più non conoscevano Mario Monti, che il mio racconto Regalo aziendale vinceva il secondo premio del concorso Lama e trama, ed era nel più prossimo aprile del 2010 che veniva pubblicato in antologia dalla casa editrice Perdisa.

Un racconto scritto alle

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Il cavaliere disarcionato

Silvio Berlusconi, 10 giugno 2010. Immagine di dominio pubblico.

“Eravamo insieme all’inizio, siamo insieme alla caduta” mi dice Meggio. Abbiamo appena finito di saltare ed esultare assieme al Polacco dinanzi agli occhi grandi, verdi e stupefatti della ragazza rossa dietro al banco dell’ostello. Termino il check-in con un occhio alla TV della sala comune: non è un sogno, è veramente finita. “Berlusconi will resign” è il titolo della breaking news di Sky.
Un’esultanza da mondiale su cui tre anni e mezzo fa non avrei scommesso un solo dannato euro: era l’una e otto minuti del 15 aprile 2008 quando con Meggio scrissi su Pornopolitica questa frase: “La maratona finisce qui. La notte ci attende. Durerà almeno cinque anni”. Gabriele Martini, amico e mente di quel magnifico blog, ci aveva chiesto di aggiornare in diretta il post sullo spoglio elettorale. Quella

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Egypt Revolution

Questo articolo è stato pubblicato dalla rivista web Nulla dies sine linea.

Egypt Revolution. Progetto grafico di Michael Thompson, licenza CC 2.0.

Anno 29, secondo mese della stagione dell’inverno, giorno 10.
In questo giorno la squadra ha passato i cinque posti di controllo della necropoli dicendo: “Abbiamo fame! Sono già trascorsi 18 giorni in questo mese”. E si sono seduti nel retro del tempio funerario di Thutmosi III.

L’anno è il ventinovesimo del regno del faraone Ramesse III e a protestare sono gli abitanti del villaggio di Deir el-Medina, operai specializzati che costruiscono le sepolture regali nella Valle dei Re e nella Valle delle Regine: da diciotto giorni non ricevono provviste, il loro stipendio in denaro commestibile. Siamo intorno al 1150 a.C. e questo è il primo sciopero noto nella storia.

Anno 29, secondo mese della stagione dell’inverno, giorno 12.
[…] Se siamo arrivati a tanto, è stato a causa della fame e della sete. Non ci sono abiti, né unguenti, né pesce né verdura. Scrivete al faraone il nostro signore

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