Lezioni di tenebra

Questo articolo è stato pubblicato dalla rivista web Nulla dies sine linea.

Lo scorso maggio scrissi un articolo sull’umanità de les italiens, gli sbirri parigini italo-francesi le cui gesta riempiono le pagine dei romanzi di Enrico Pandiani, e in esso facevo paragoni altisonanti fra il loro capo, Jean-Pierre Mordenti, e altre canaglie quali Salvo Montalbano, Fabio Montale, Sarti Antonio, Héctor Belascoaran Shayne, Pepe Carvalho e Marco Buratti. Bene, due anni dopo l’esordio letterario, Pandiani ha sfornato il terzo volume della serie, che in nulla delude i precedenti, e il paragone rimane valido.
Frizzante, sarcastico, picaresco, scanzonato, gran viveur e sciupafemmine, e poi sfigato, cinico, romantico, goliarda, buongustaio e solitario: Mordenti è così, uno che se la vive e che affronta a muso duro le grandi palate di merda che il mondo (o l’autore) gli scarica addosso. Con filosofia e seguendo il proprio personalissimo codice di comportamento e giudizio ciondolerà in bilico su un filo, da una parte il lato oscuro, dall’altro il suo sopravvivere quotidiano. Il libro è una caccia, un inseguimento che affonda nelle tenebre: la scusa è la vendetta, il

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L’umanità de Les italiens

Troppo piombo, Enrico Pandiani. Copertina.

Capita di leggere un libro, Les italiens, e poi di leggerne subito dopo un altro, Troppo piombo, perché ci si è divertiti parecchio. Capita anche di chiedersi perché, dato che dell’intreccio dei due noir-polizieschi di Pandiani, a distanza di poche settimane dalla lettura, ci si ricorda giusto l’essenziale per poter raccontare a uno sconosciuto che non si tratta di romanzi di formazione.

I libri sono briosi, la tensione è tenuta alta e l’interesse del lettore vivo: si è accompagnati fino al termine senza essere trascinati. Eppure sia nel primo che nel secondo non mi importava assolutamente sapere chi fosse il “cattivo”. E questo, naturalmente, è un complimento.

Negli ultimi anni ho letto diversi gialli, noir e polizieschi. Molti mi hanno annoiato, altri deluso, alcuni fatto incazzare. Senza accorgermene li ho divisi in due categorie: quelli buoni e quelli tuttatrama. Nel secondo gruppo rientrano romanzacci illeggibili basati sul solito copione di colpi di scena, duri hollywoodiani, serial killers, pupe da sballo, analisi di laboratorio e pagine a incastro in cui si è pilotati in un’unica infallibile direzione da personaggi ritagliati nel cartoncino. Nel primo gruppo rientrano invece tutti quei libri di cui non saprei raccontarvi la storia nel dettaglio, ma che mi sono maledettamente piaciuti. Ma cos’è che in un romanzo rende le

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Lama e trama 2010

Ed eccoci qui: il 21 aprile è arrivato e Perdisa ha puntualmente pubblicato l’antologia del premio giallo/noir Lama e trama, edizione 2009.

Potrete acquistarla in libreria o su internet (qui ad esempio) per 14 euro. Dentro vi troverete non solo i racconti giallo/noir premiati a Maniago lo scorso novembre, fra cui il mio Regalo aziendale, e quelli scelti fra i non finalisti, ma anche quelli scritti per l’occasione dai membri della giuria (gli scrittori Elisabetta Bucciarelli, Alberto Custerlina, Diana Lama) e da Valerio Varesi, che ha ricevuto il premio alla carriera.

Insomma, la mia prima pubblicazione “ufficiale” avrà l’onore di essere accompagnata da autori più navigati, il che dovrebbe peraltro rendere più appetibile un libro che raccoglie per lo più narrazioni di esordienti. Se volete avere un assaggio di quello che vi troverete potete scaricare gratuitamente, dal sito del premio, il pdf del

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