Public enemy

Questo articolo è stato pubblicato dalla rivista web Nulla dies sine linea.

Obama durante una riunione operativa precedente alla missione contro Osama bin Laden, 1° maggio 2011. Immagine di dominio pubblico.

Vivo o morto. Morto.
Nove anni e mezzo di caccia, più un’altra decina precedenti all’11 Settembre. Il nemico pubblico numero uno degli States, ex alleato in chiave antisovietica, è stato preso. Ucciso. Giustiziato.
Quel gran cowboy di George Bush aveva giurato vendetta e Obama, premio nobel per la pace, l’ha servita, a freddo. Ci sono voluti una quindicina di Navy Seals per abbattere il mostro cattivo, carceri illegali con torture legalizzate, centinaia di arresti arbitrari, milioni di violazioni di diritti civili, un lavoro di intelligence planetario, bombardamenti di droni, due guerre e migliaia di civili annichiliti, maciullati, sventrati, cancellati. Ma alla fine

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Kennedy e le bellezze al bagno

Quella che poteva essere la foto del secolo

La fotografia è in bianco e nero e qualcuno l’ha accartocciata. Una barca a sinistra, il mare a destra. Due donne nude sul natante, una terza sale a bordo, una quarta si tuffa. Seni e glutei all’aria. Un uomo coricato a prendere il sole, maledettamente somigliante a John Fitzgerald Kennedy. Questa è l’immagine che secondo il sito gossipparo TMZ.com avrebbe potuto cambiare la storia se fosse stata resa pubblica prima delle elezioni statunitensi del 1960. Scattata durante una crociera di Jack e del fratello Robert nel Mediterraneo nell’agosto del 1956, la foto avrebbe distrutto la carriera politica del senatore: negli stessi giorni in cui se la spassava con queste pollastre Jacqueline, sua moglie, venne ricoverata d’urgenza in ospedale perdendo quella che sarebbe potuta diventare la loro prima figlia, Arabella.

La vera immagine uscita su un numero di Playboy del 1967

Manco a dirlo, la fotografia è un falso, ed è lo stesso sito ad ammetterlo (con un giorno di ritardo). L’immagine è una copia di una foto a colori uscita a pagina 137 del volume 14, N° 11 del novembre 1967 di Playboy, le ragazze sono delle conigliette e lui un modello che nulla ha a che spartire con JFK, tranne una leggera somiglianza. Insomma, questa storia molto Ellroyana è una bufala. Ben riuscita però: nonostante la bella immagine che gli USA vendono al mondo della loro figura mitologica più importante, l’ex presidente è famoso per la sua debolezza in fatto di donne e le sue scappatelle. Non serve leggere American Tabloid per capire che la sua allegra famigliola dovette essere piuttosto distante dai canoni felici di quella della Mulino Bianco.

Storie, narrazioni, sguardi obliqui

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