Giustizieri razzisti

A volte ci vuole poco per organizzare le persone. Basta una ragazzina che si inventi uno stupro e che accusi il nemico pubblico numero uno, il mostro non tollerato: il nomade. Il resto lo fa lo spirito di aggregazione, di amicizia, di

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Strategie di piazza

Indignados. Roma, 15 ottobre 2011. Foto di msako23, licenza CC 2.0

Gli indignati ce l’hanno con il blocco nero che si è preso la piazza, gli obiettivi dei fotografi e l’attenzione tutta. La politica ce l’ha con i teppisti e ha sguinzagliato i suoi paladini per tutto lo stivale a mettere sottosopra i centri sociali. L’opposizione ce l’ha con il governo e con lo spazio lasciato per strada ai violenti. Gli agenti di polizia ce l’hanno con il Ministero dell’Interno perché ha impedito loro di caricare la folla dal volto coperto e di “ingrassare le ruote dei

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Onda Viola

Un blob violaceo, vorticoso, fluido e strepitante ha avviluppato sabato 5 dicembre Roma e le sue strade. Un milione di dimostranti, forse di meno, ma sempre tanti. Una moltitudine superiore al concerto del Primo Maggio, all’epifania di Vasco. Da Piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni. Pochi politici, e soprattutto in abiti civili. Fra le poche bandiere quelle diell’IDV e dei partiti dell’estrema sinistra. Niente PD (almeno ufficialmente), e a dire il vero non mancava tanto. Una protesta di piazza, popolare, apartitica. Una massa genuina, non sporcata, non infiltrata. Il nuovo nemico del Cavaliere, allevato in casa. Ha preso coraggio, si è organizzato, ha usato la rete, si è mostrato.

Dura la vita per il nostro Supereroe: i nemici si materializzano dietro ogni angolo. Sono giornali stranieri e nostrani, sono documentari e magistrati, pentiti della mafia ed ex mogli, puttane e compagni di partito, europarlamentari e cittadini comuni. E saranno proprio questi ultimi i più pericolosi. Vacilla il nostro Miglior Premier, ma tiene salde le chiappe sul trono. Le nubi si addensano intorno a lui, mentre per le strade della capitale si respira più liberamente. Ma cadrà, e farà molto rumore cadendo. E viola sarà il colore della divisa nemica.

Storie, narrazioni, sguardi obliqui

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