Scontri, sondaggi ed encomi

Fotografia di Luca Perino.

La strategia adottata per contrastare il movimento NoTav è trasparente e limpida come acqua di fonte: screditare i manifestanti provocando reazioni violente e creando ad arte casi inventati-ingigantiti manipolando l’opinione pubblica tramite la connivenza dei media e la diffusione di informazioni false o distorte. Quello che è successo dalla

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No tav, paramilitari e pagliacci

Dopo il rastrellamento dei no tav e le insinuazioni della digos e della stampa, i valsusini scendono sulla città in migliaia e manifestano a Torino oggi, sabato 28 gennaio 2011. Il corteo era già stato organizzato da tempo, ma dopo i fatti della settimana ha un senso maggiore: dimostrare che sono ancora lì, che non sono intimiditi e che non sono un esercito irregolare armato come nel medioevo schierato contro lo Stato.

Nevica quando esco da lavoro, e con

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Pericolosi eserciti paramilitari contro le forze del Bene

Il rapporto della Digos parla di strategia militare. Di un manoscritto ritrovato che illustra tattiche di attacco. Di gruppi paramilitari schierati contro le forze dell’ordine. Di un piano d’azione che avrebbe preordinato l’assedio al cantiere della Maddalena, Val di Susa.

Omaggio a Pellizza da Volpedo. Gec, Val di Susa, 2011.

I fatti: la notte del 24 maggio 2011 i No Tav occupano il cantiere dell’alta velocità in Val Clarea, impedendo l’inizio dei lavori e fondando la Libera Repubblica della Maddalena. Il 27 giugno l’attacco delle forze dell’ordine scioglie l’assembramento difensivo. Il 3

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